Sab. Gen 4th, 2025

di Paolo Cilona

A pochi giorni dell’anno che verrà e’ stato presentato il logo che accompagnera’ tutte le manifestazioni in ordine al titolo di “Agrigento capitale della cultura 2025”. Una decisione che annulla di fatto l’uso del precedente logo rappresentato dal Telamone uno dei simboli stòrici dell’antica Akragas. Il Telamone per lunghi mesi ha attraversato città, province e regioni del nostro Paese e degli Stati Uniti con lo scopo di richiamare l’attenzione delle correnti turistiche a visitare Agrigento che l’antico poeta Pindaro defini’ la più bella città dei mortali. Un danno irreversibile alla promozione dell’evento quello di aver preferito una vocale al Telamone. Intanto va rilevato il fatto che in tutti i manifesti, striscioni, presenti in città e’ riportato il logo del Telamone. Ora la gente si chiede di capire motivi e le eventuali giustificazioni attorno ai loghi e nel contempo di voler ufficializzare l’impegno di spesa o meglio il costo a favore degli autori dei due loghi.: Da questa vicenda si coglie a pieni mani un certo modo di operare che ha tutto il sapore dell’improvvisazione o ancor di più di superficialita’ amministrativa. Di solito in casi del genere la pubblica amministrazione predispone la nomina di una commissione di esperti e successivamente viene preparato un bando pubblico aperto agli artisti con il compito di presentare il logo. Niente di tutto questo. E’ prevalso alla fine il metodo del fai da te. Anche nel caso del logo si registra una occasione perduta a  dimostrare capacità ed efficienza. Il nostro pensiero va alla   nostra Agrigento alla quale rivolgiamo per l’anno 2025 il nostro più vivo desiderio di vederla libera, forte, e più ricca sul piano culturale, senza lacci e lacciuoli da parte dei potenti di turno.

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