Il vignettista e umorista Amleto De Silva è morto. Era autore di Cuore e Smemoranda* Era nato a Napoli ma ha vissuto la sua infanzia a Salerno per poi trasferirsi nella Capitale dove ha debuttato come vignettista sul periodico satirico “Cuore”. È stato autore di diversi romanzi e ha collaborato con Musica di Repubblica e 7 del Corriere della Sera e ha vinto il premio Satira politica di Forte dei Marmi.”Amleto è stato un osservatore acuto della realtà, un maestro nell’arte dell’ironia” ricorda Florindo Rubbettino. “La sua capacità di trasformare il quotidiano in racconti ricchi di riflessione e di umorismo lo ha reso una voce unica nel panorama letterario, capace di toccare l’anima dei lettori con leggerezza e profondità”. Amleto De Silva, in arte Amlo, è morto all’età di 65 anni, scomparso la notte tra il 28 e 29 dicembre a Roma dopo una prolungata lotta contro la leucemia, peggiorata negli ultimi giorni per via di una polmonite. Era fratello dello scrittore Diego De Silva, l’autore del personaggio dell’avvocato Malinconico. Le sue opere “Cuore” e “‘Smemoranda” sono certo le sue vignette di maggiore successo, ma ci ha lasciato una corposa eredità letteraria. Autore teatrale con Enrico Montesano, ha pubblicato i romanzi “Statti attento da me” e “La nobile arte di misurarsi la palla” con Roundmidnight. Le sue vignette e battute satiriche sono state raccolte nei volumi “La classe è invasa dal principio d’inerzia”, Kowalski, e “Carognate di Natale”, Gremese. Con Rubbettino ha pubblicato “Bocca mia mangia confetti” e “Una banda di scemi”. A settembre del 2024 ha partecipato al festival Sciabaca, promosso dalla stessa casa editrice, dirigendo un laboratorio per le scuole superiori su Moby Dick. Ha curato le rubriche Spoiler, Playlist e On Writing per TvZap e Il mio libro, per LiberAria ha pubblicato “Stronzology, gnoseologia della dipendenza dagli stronzi”, “Degenerati” e “L’esemplare vicenda di Augusto Germano Poncarè.
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