di Paolo Cilona
Sono trascorsi quasi due anni dal giorno della proclamazione di Agrigento capitale della cultura ed ancora si aspetta l’ufficializzazione del programma con tutti gli appuntamenti da realizzare. La màcchina organizzatrice e’ rimasta dentro le mura delle varie istituzioni: Fondazione, Teatro Pirandello, Palacongressi, Comune di Agrigento ecc. ecc. Qualcuno degli organizzatori pur evidenziando e confermando i notevoli ritardi accumulati ha sottolineato che non ci sarà una ricaduta (sbagliando) sul territorio. A nostro modo di pensare i programmi dovevano èssere ufficializzati nel 2024 per consentire alle agenzie, ai tour operatori, alle agenzie di stampa del Paese e del mondo di ufficializzare gli eventi durante il 2025 e di confermare le prenotazioni nei vari alberghi cittadini e nei B&B. L’intera màcchina organizzatrice si e’ mossa con ingiustificati ritardi e con assoluta superficialita’. Al di là dell’iniziativa di Schifani con il ‘Volo”, ancora òggi si e’ in attesa del programma che dovrà accompagnare Agrigento capitale della cultura 2025. A volte a pensare male si indovina. Per antica tradizione il Palazzo dei Giganti e’ sempre stato soggiogato dalle somme urgenze da impiegare subito a causa della necessità di spesa. Riguarda il bisogno di guadagnare tempo per far fronte all’impiego del denaro. A questo punto bisogna soltanto correre, costi quel che costi. In questa fretta nessuno osera’ più chiedere lumi di sorta. Volevamo conoscere anzitempo il programma ma la “ potente macchina organizzatrice” lo farà in corso d’anno con notevoli danni per l’immagine della nostra amata città. Eppure avevano la grande opportunita’ di chiedere alle altre città che hanno avuto il privilegio di èssere state capitale della cultura (Procida, Matera, Pesaro) consigli, suggerimenti, proposte, per dare all’evento un adeguato supporto. Purtroppo la città si presenta con il suo vero volto. Strade sporche, scempio del verde, mancanza di posteggi, segnaletica orizzontale inesistente, basti pensare che in via Imera l’ultima segnaletica e’ stata realizzata dall’allora assessore Gabriella Battaglia. Per non parlare della crisi idrica. A questo pressapochismo purtroppo, la stragrande maggioranza della gente preferisce stare in assoluto silenzio e comportarsi come la scimmietta: “non vede, non parla, non sente”.