Lun. Gen 6th, 2025

LA CHIESA ROMANICA DI SAN NICOLA PALCOSCENICO DI “VASARI E MICHELANGIOLO”

redazione

E’ stato rappresentato a Pistoia nella Basilica della Madonna dell’Umiltà,dove c’è la cupola del Vasari,  lo scorso 26 ottobre ore 18,   l’Atto Unico  AVENDO IN MENTE MICHELANGIOLO E VASARI

Di don Vincenzo Arnone. con  gli attori  Bruno Santini, Silvia Budri e Mirko  Batoni, Regia di Silvia Budri e Bruno Santini.

Lo stesso Testo è stato replicato, con gli stessi attori,   il 15 novembre  ad Arezzo nella  Pieve di Santa Maria, dove è sepolto Vasari, il 7 dicembre nella chiesa Santa Maria delle Grazie a Caprese Michelangelo dove è nato il grande artista. Il 10 gennaio 2025, invece, verrà riproposto ad Agrigento nella chiesa romanica di San Nicola alla Valle dei templi con: Annagrazia Montalbano, Michele Di Bernardo, Giacomo Tortorici e dieci figuranti, scelti tra i ragazzi della compagnia folclorica “Città di Agrigento”. La regia è affidata a Pippo Calandrino

E’  ambientato nel 1550 allorquando  Vasari e Michelangiolo  abitavano e operavano    a Roma.

 Il primo era ancora giovane( 39 anni )   voglioso di  fare , di   progettare  e di sognare; il secondo  aveva oltrepassato i settanta anni( 75 )  e quindi  pur avendo  la fantasia e la mente  ancora  sveglie e vivaci, tuttavia doveva fare i conti con l’età e la malattia   alle gambe.

Era un periodo di grande vivacità religiosa e sociale, sfociato  nel Concilio di Trento indetto  da  Paolo III nel 1545  e  conclusosi , con interruzioni, nel 1563 sotto il pontificato di  Pio IV.  Un secolo molto importante per l’arte, l’architettura sacra ,la cultura, sotto la guida e la spinta di vari Papi tra cui appunto  Paolo III.

Da aggiungere che  quell’anno si svolgeva   il Giubileo dell’Anno Santo, che dal 1300 ad oggi   cade ogni 25 anni, secondo la volontà di  Bonifacio VIII e poi di tutti gli altri Papi successivi.  Quello del 1550 venne indetto, sul finire del 1549,  da Papa  Paolo III che poi morì e venne  approvato e continuato da Papa  Giulio III, romano de Roma,    eletto nel febbraio 1550.

 In  quell’anno, tra gli altri,   abitavano e operavano   a Roma San Filippo Neri e Sant’Ignazio  di Lojola. L’ambientazione storico religiosa è necessaria per comprendere  il Testo e per entrare nella  dimensione  morale degli  eventi personali ,  sociali e comunitari che  vedono coinvolti i due grandi artisti.

 Il  salto temporale dal secolo XVI ad oggi, spiritualmente e   artisticamente, dà modo di  leggere il Testo  come se   narrasse  fatti a noi contemporanei , sotto l’esperienza dei due artisti.

Il testo è costituito su  connotazioni  storiche  essenziali per poi sciogliersi ancora di più su sentimenti di pentimento, di purificazione e di mistica, in modo particolare di         Michelangiolo, molto sensibile, data l’età e l’esperienza  passata  a Firenze e in altre città,  ai richiami della fede: tra orazioni, invocazioni e canti spontanei i due  si uniscono alla folla  nel pellegrinaggio alle Sette Chiese. 

Avendo in mente  Michelangiolo e Vasari…    non è quindi un Testo aridamente storico, ma   artisticamente inquieto, forte, provocante , specialmente  per  ciò che riguarda   Michelangiolo nel sentimento di  purificazione  e  di  mistica. E’ proprio il caso di  richiamare  quanto Domenico Giuliotti scriveva  nella Prefazione a Le poesie della fede : “ Poiché Nella sua vera tragica anima  perdura anche in mezzo a rapinose tempeste, un fondamentale spirito religioso, ho voluto tener conto sopratutto di quelle  poesie dove più vibra e canta  il senso del divino, sia che tragga alimento  dal platonismo cristiano  ficiniano, sia che affondi le sue radici nella pura ortodossia cattolica.”          

Il luogo ideale  da sfondo  è  una chiesa  perché al suo interno nasce  la tensione spirituale che porta il poeta  a vedere Oltre  la banalità quotidiana, circoscritta da  qualunquismo  e ipocrisia.

Le rappresentazioni di Pistoia , Arezzo,  Caprese Michelangelo e  Agrigento    danno modo di aprire un ventaglio  di suggestioni  poetiche e teatrali    a un pubblico vasto  che si rispecchia  su  forti testimonianze.

Avendo in mente Michelangiolo e Vasari… è nato- letterariamente- come racconto nel 2008 e pubblicato  all’interno di Romanzo Toscano dello stesso anno   e poi su Toscana Oggi del  14 febbraio 2016. Successivamente, nel 2024  ho pensato di  farne la trasposizione  teatrale.

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