di Paolo Cilona
Che ne dica qualcuno, di sicuro a servizio stabile dei poteri che contano e che da decenni governano il nostro territorio, Agrigento non è una città maledetta semmai vittima. La critica è sempre bene accolta se rivolta a correggere sbagli e abusi da parte del potere. Difendere l’indifendibile è solo prerogativa dell’uomo servile. Nessuno rema contro la città di Agrigento, sono semmai gli stessi governanti a remare contro l’interesse pubblico. Un evento non può essere considerato un’opportunità per mungere la vacca. İ veri detrattori sono i cortigiani pronti a chinare la schiena in attesa di ricevere prebende. Si tratta di un gioco tra le parti ” io do’ una cosa a te e tu dai una cosa a me”. Ora basta. Attendiamo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con dovuto rispetto e ammirazione e che fra l’altro giunge nella nostra città nel decennale della sua elezione. Se qualcuno auspica un arrivo di due milioni di visitatori ad Agrigento, la stragrande maggioranza degli agrigentini magari ne spera il doppio degli arrivi. Lungi dalle critiche, i detrattori di Agrigento conoscono bene i veri problemi della città e per tutto il 2025 la loro bocca starà zitta ad osservare il dio dell’effimero vera ed autentica macchina di spesa. Viva Agrigento.