di Paolo Cilona
L’ultima volta che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e’ stato il 6 luglio 2017 in occasione del 150.mo anniversario della nàscita di Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura, uno dei massimi scrittori del’900. Fù un grande avvenimento storico culturale per la nostra città. Il presidente Mattarella a differenza degli altri suoi colleghi che hanno visitato Agrigento (Saragat, Cossiga, Scalaro, Ciampi, Napolitano) ha il privilegio di conoscere a fondo la città di Agrigento, per averla visitata, frequentata ed ammirata in tante occasioni e in tante circostanze dovuto alla sua notevole e positiva attività istituzionale e politica. Di Agrigento conosce luoghi, angoli e persone avendola frequentata da esponente politico, da deputato nazionale, da ministro, da vice presidente del Consiglio, da giudice della Corte Costituzionale e da Capo dello Stato. E cosi il pomeriggio del 6 luglio 2017 ritorno’ ad Agrigento dove visitò la casa natale di Pirandello al Caos, Villa Aurea, nell’area oggetto di scavi archeologgici relativi al teatro di Akragas ed infine al tempio della Concordia dove in suo onore il “Trio Lirico” esegui l’anno di Mameli e il Nessun dorma della Turandot di Giacomo Puccini. Il suo ritorno nella nostra città e’ previsto per il 18 gennaio 2025 in occasione della proclamazione di Agrigento capitale della cultura. Dopo cinque anni non trovera’ l’ex sindaco Calogero Firetto, né l’ex presidente della regione Rosario Crocetta, né il prefetto Nicola Diomede, Al loro posto trovera’ invece rispettivamente Franco Miccichè, Renato Schifani e il neo prefetto Caccamo. La città non e’ migliorata sul piano economico, culturale e sociale. trovera’ una città assetata, sporca, priva di posteggi, di servizi, di infrastrutture, di aeroporto, di collegamenti veloci. Una città che distrugge il verde per fare spazio al cemento. Chiudono le librerie, non si vendono giornali, questa e’ la città che registra la maggiore migrazione di giovani laureati verso l’estero. E’ la città dove la gente non va più a votare (sbagliando). Malgradu tutto gli agrigentini accoglieranno Sergio Mattarella con entusiasmo e partecipazione.
IL PRESIDENTE SARA’ COSTRETTO AD ARRIVARE IN ELICOTTERO?
A questo punto la gente si chiede con quale mezzo di trasporto giungera’ nella nostra città. Secondo molti arrivera’ a bordo di un elicottero. Con molta probabilità il presidente della Repubblica per arrivare nella nostra città sarà costretto a utilizzare l’elicottero. Le strade statali Agrigento-Palermo e la Palermo – Sciacca – Agrigento hanno un triste primato di lutti a causa di terribili incidenti. Strade con il fondo stradale a grande rischio, piene di curve, di gallerie non illuminate adeguatamente, di innesti a raso, di incroci a breve distanza, di attraversamenti di centri abitati, di pendenze rilevanti, di dossi e di curve pericolose. Vecchie strade interessate da alcuni eterni cantieri di lavoro. Tre ore per percorrere solo 140 chilometri. Strade davvero da terzo mondo. Al presidente gli resta l’opportunita’ di prendere l’autostrada Palermo-Catania per poi prendere la Caltanisetta-Agrigento. Ma i tempi di percorrenza sono tanti. Agrigento, purtroppo, non ha l’agognato aeroporto, per cui non resta altro da fare che prendere l’elicottero per Agrigento “Capitale della cultura 2025”. Per l’aeroporto c’era una legge dello Stato del 1971, ben quattro progetti di fattibilità su quattro località del territorio agrigentino (Misilina-Favara, La Noce -Racalmuto, Piano Romano-Licata e Agrigento) non hanno trovato accoglienza da parte dell’Enac. A chî giova remare contro Agrigento?. Le ultime dichiarazioni di Salvini rientrano nella logica “e’ sempre troppo presto” per dare una struttura essenziale al territorio agrigentino. Niente strade, autostrade, collegamenti ferroviari veloci, aeroporto ecc. Per fortuna ha dalla sua parte la storia e la cultura.
DOPO I CAPPOTTI D’ESTATE ANCHE QUESTA VOLTA QUALCUNO SUGGERIRA’ UN DRESS CODE PER I CITTADINI CHE ACCOGLIERANNO MATTARELLA AL “PIRANDELLO”? Con quali abiti si presenteranno gli agrigentini al teatro Pirandello per celebrare alla presenza del presidente della Repubblica il titolo di capitale della cultura? Di sicuro con l’abito delle grandi occasioni. Indosseranno gli abiti della domenica dai colori tradizionali ovvero grigio e scuro. Indumenti magar un pò consunti dal tempo per assistere ai grandi eventi. In verità negli ultimi tempi a molti agrigentini e’ stato espressamente richiesto di intervenire in smoking e alle donne in abiti lunghi. Al di là degli abiti dei suoi cittadini, Agrigento segna il passo e perde posizioni per qualità della vita. Una città sempre più assetata, disagiata geograficamente sul piano dei collegamenti stradali, ferroviari e marittimi. Sono decenni che la popolazione sente dire: prima bisogna fare le ferrovie e le strade. Risultato: non si sono fatte né le ferrovie, né le strade, né l’aeroporto. L’aeroporto sarà un grande volano per l’economìa agrigentino, soprattutto se sarà accompagnato da servizi e collegamenti adeguati con le aree interne, montane che sono una grande ricchezza. Un modo per garantire a tutti le risorse necessarie attinenti allo sviluppo. In questi anni Agrigento ha registrato una classe politica non adeguata a risolvere i gravìssimi problemi che riguardano: reti idriche, fognarie, tutela del verde pubblico, posteggi, impianti sportivi e del tempo libero. La riscossa del territorio può venire solo dagli agrigentini, dal lavoro e dalla valorizzazione del settore riguardante il turismo e la cultura. Solo cosi Agrigento potrà guardare al futuro in modo positivo e ottimale