di Paolo Cilona
Oggi sul quotidiano “La Sicilia” un’intera pagina a favore del Rigassificatore di Porto Empedocle a firma di Giambattista Pepi. Un articolo che si scaglia contro le autonomie, la burocrazìa e le associazioni ambientaliste. Con tracotanza afferma l’assoluta necessità dell’impianto capace di trattare 8 miliardi di metri cubi l’anno che da solo garentirebbe oltre il 10 per cento del fabbisogno nazionale. In poche parole un articolo a senso unico (molto interessato e di parte). Ricordiamo che Agrigento e’ contraria avendo manifestato con un referendum popolare il suo assoluto dissenso (7000 voti). Si tratta di compromettere il futuro turistico balneare della costa, la promozione e la valorizzazione dei luoghi pirandelliani e la tutela e la salvaguardia della Valle dei Templi. L’attuale capitalismo attraverso i poteri forti decide in suo favore, trovando anche e soprattutto, la totale disponibilità di una certa classe politica di governo della regione che ha concesso autorizzazioni e proroghe a favore di un cantiere mai aperto ed avviato. Sull’ esame e l’approvazione del disegno di legge predisposto dall’assessore regionale all’Energia, l’agrigentino, Roberto Di Mauro, fanno bene gli altri assessori competenti, come Giusi Savarino all’ambiente, a chiedere un maggiore coordinamento. In poche parole la Savarino esponente di FdI vuole “capire” la strategia di Di Mauro appartenente al MPS di Lombardo. Ai due assessori chiediamo di tutelare lo sviluppo e l’ambiente sul piano turistico e culturale….In verità oggi i siciliani e gli agrigentini in particolare, sono molto più attenti ai problemi riguardanti l’uso dell’ambiente e assolutamente contrari ad uso improprio del territorio. Nei loro occhi sono vive le immagini dei territori devastati dalle decisioni dei poteri forti a Milazzo, Gela, Melilli, Priolo e in altre località. La Sicilia non è più una colonia da sfruttare a solo vantaggio dei poteri forti. La provincia di Agrigento ha solo bisogno di infrastrutture: Strade, Autostrade, Collegamenti ferroviari veloci, Aeroporto. Ma soprattutto una coerenza di cultura politica che fino ad oggi è mancata.


