Sab. Apr 12th, 2025

DIARIO DI AGRIGENTO CAPITALE: RIGENERARE LA MACCHINA AMMINISTRATIVA

di Paolo Cilona

Il sindaco aveva già  percepito la pochezza propositiva della giunta e con colpo di reni aveva licenziato in tronco tutti i componenti della sua giunta. Un atto di orgoglio nell’interesse della città già titolata di Capitale della cultura 2025. Assessori interessati a gestire fette del programma e a battere i pugni sul tavolo nel nome dell’appartenenza politica. La sagra la gestisco io, un altro assessore chiedeva ampio mandato per i progetti da realizzare, un altro ancora voleva maggiore visibilità. Il tentativo di rigenerare la macchina amministrativa falli amaramente con l’assurdo ripensamento del sindaco di riconfermare gli assessori. Il sindaco , purtroppo, sta pagando gli errori da lui commessi. Ritardi su ritardi. All’indomani della proclamazione di Agrigento Capitale della cultura esplose il giuoco di società rivolto ad allontanare dalla gestione coloro che con impegno e dedizione avevano concorso alla stesura del progetto. Cadono così nell’oblio le teste pensanti di Antonino Mangiacavallo, di Pasquale Seddio e  di tanti altri importanti operatori culturali.  Il dopo ci diche che si chiudono a riccio con sufficienza e arroganza. Un danno irreversibile all’immagine millenaria della Valle e al centro storico. Non hanno voluto in alcun modo aprirsi alla comunità. Un decisionismo sterile, ingannevole e autolesionista. Arriva il presidente della Repubblica e nessun manifesto murale di benvenuto ancora campeggia sui muri della città. Azzerare e rifare la giunta si può nell’ interesse della città per escludere ulteriori danni all’immagine di Agrigento? Per quanto riguarda il grido soffocato del sindaco in ordine ai  panni sporchi,  va detto che, la lavandaia quella di ampio respiro democratico, liberale e riformista ha un solo compito da fare: stendere la biancheria sul terrazzo alla luce del sole. Qualsiasi altro lavaggio o saponificazione degli indumenti richiama obbligatoriamente le conventicole presenti nei racconti “beati paoli”.Non è solo il sindaco il responsabile dei ritardi ma anche Schifani, il ministero della cultura, le fondazioni e tutti gli altri soggetti. È mancata un’unica cabina di comando. Spero che il sindaco nel porgere il benvenuto al presidente Mattarella possa chiarire la propria condotta operativa e di indicare la strada maestra. Intanto bisogna dire che sono venuti meno alcuni progetti importanti a favore delle località di Lampedusa e Ribera. Ciò vuole significare che è venuta meno una parte significativa del progetto che convinse la commissione a preferire Agrigento alle altre città concorrenti al titolo di Capitale della cultura.

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