Sab. Apr 12th, 2025

di Mario Gaziano

E’ incredibile. Il sindaco Miccichè ripercorre la strada andreottiana:  ”i panni sporchi si lavano in famiglia” che l’arguto Giulio pronunciò al sorgere del neorealismo cinematografico anni 50/60 con “Roma città aperta”di Rossellini e poi con “Paisà” e poi ancora con “Ladri di biciclette” di De Sica.  Un’affermazione per nascondere le miserie di una nazione che usciva da una disastrosa guerra,di morti e di miseria di uno Stato già misero,anzi miserrimo.  Ora che un Sindaco, capo del massimo ente pubblico civico, riprenda quell’ appello andreottiano è totalmente fuori luogo.  Già perché la cinematografia italiana dal “neorealismo” partì per affermarsi in tutto il mondo e da lì prepararono il proprio bagaglio artistico Scorsese, Spielberg, Francis Ford Coppola e tanti altri celebrati registi  e sceneggiatori internazionali. E fu quello un confronto tra lo Stato (Andreotti presidente del Consiglio) e una forza culturale in progress. Naturalmente Andreotti ebbe torto a lamentarsi che venisse rappresentata l’Italia così come  era uscita nel dopoguerra. Quella rappresentazione di un’Italia stracciona fu una lezione  intellettuale e artistica  di grande valore storico e sociale. Ora il Sindaco non può invocare il silenzio di chi contesta e legittimamente protesta. Una comunità civica si basa sul dibattito libero e aperto, su tavoli di confronto, di comunicazione chiara e libera delle varie parti. Gestire la cosa pubblica richiede trasparenza a qualsiasi livello.  Scriveva Bonhoeffer “Il silenzio  di fronte al male è esso stesso  un male”. In un consesso civico la comunicazionme è irrinunciabile.  Se si ha paura della comunicazione non bisogna assumere ruoli pubblici, non bisogna mettersi su un palco, non bisogna scrivere sui giornali  La libera comunicazione è il collant di una corretta comunità democratica.  Nascondere alla cittadinanza provinciale o nazionale  problemi, disagi, incompiutezze conduce alla deriva del vivere sociale, ne mortifica aspirazioni, progettualità e convivenza.  “I panni sporchi  si lavano in famiglia” significa volere nascondere difetti, disagi e incongruenze.  Una frase che denota  mancanza di visione liberale del convivere in comunità.  I panni sporchi si lavano e si mettono al sole, alla vista di tutti per determinare meriti  inefficienze, capacità progettuali o miseri fallimenti.  Così non va bene.

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