di Paolo Cilona
Come se tutte le colpe delle avvenute sbavature, dei notevoli ritardi, degli strafalcioni, dei tombini, dei sottopassaggi sporchi, del verde non curato, delle strade sporche, etc, etc, fossero da addebitare al dimissionario presidente della fondazione ,,ecco che “i giganti della montagna” cercano di illudersi con l’ingresso della dottoressa Cucinotta ( nuova contessa Ilse) che tutto finirà per il bene di Agrigento e si avvierà finalmente una stagione di grandi impegni a favore della città capitale della cultura . La politica regionale ha individuato la persona giusta per rimettere il treno deragliato sui binari per una lunga rincorsa. Eppure in quel famoso giorno di marzo del 2023 gli agrigentini gridarono evviva e “piansero” di gioia. Non più sudditi della cattiva politica ma protagonisti di un grande sogno, ovvero cittadini di prima classe nel nome della cultura!!!. Purtroppo i sogni sono finiti e gli agrigentini si sono trovati al centro di una bufera mediatica che ha creato danni notevoli alla città. Ormai la frittata è stata fatta. İ danni sono sotto gli occhi di tutti e quel che si vede all’orizzonte sono solo temporali. Dare dei voti ai responsabili non serve più a nessuno, anche i non dimissionari rimasti incollati alla poltroncina sono tutti bocciati dalla gente, dai giornali, dalle televisioni, e da tutti i megafoni del mondo. A questa triste riflessione l’eco cittadina risponde che è stata solo colpa dell’impreparazione, della superficialità e dell’arroganza politica. A questo punto non resta che rivolgere la speranza ai santi patroni Calogero e Gerlando con l’obbligo di far dimettere tutti i responsabili del fallimento e vivere “per grazia ricevuta” fino al 31 dicembre del 2025 per il bene di Agrigento.