Tutto al “servizio” del femminile l’8 marzo a Grotte con un incontro che si è svolto a Palazzo comunale firmato da Filippo Vitello presidente della Pro Loco, dall’assessore alla cultura Anna Maria Todaro e dal sindaco Alfonso Provvidenza. Un incontro-spettacolo con il coro filarmonico Terzo Millennio diretto dal maestro Domenico Marrella al pianoforte, Aurora Pilato al flauto Traverso ed Elena Mattina al violino che hanno fatto corona alle letture di Liliana Arrigo, Vera Di Francesco, Mariangela Morreale e soprattutto a introdurre gli spettatori alla singolare mostra di fotografie ritraenti Giuseppina Terrasi ad opera del fotografo Federico Caputo che nelle pose della modella si è ispirato a famosi pittori come Frida Kalo, Klimt, Chagall, Artemisia Gentileschi, Gauguin, Guttuso, Antonello da Messina, Boldini, Modigliani, Tamara de Lempika e molti altri. Una singolare sequenza fotografica che va a comporre una “Introspezione di Tela”. L’idea è nata da Liliana Arrigo che ha suggerito al Caputo una ritrattistica fatta di cromie brillanti che si configurano come viaggio non solo artistico, bensì spirituale ed introspettivo.Il fotografo Federico Caputo precisa ancora che “il tema della mostra ruota attorno a fotografie che si rifanno ai ritratti eseguiti da grandi e apprezzati Maestri. Le foto sono infatti un’interpretazione dei dipinti che nella compostezza delle pose rivelano emozioni, segreti, stati d’animo immortalati in ore di posa da pittori che hanno influenzato o sono stati influenzati dalla pittura di altri Artisti . Ho cercato di catturare con gli scatti la forza espressiva della modella. Sono immagini realizzate con una reflex digitale, cercando di simulare con i flash le luci dei ritratti nei quadri, e successivamente elaborate al computer per rendere l’immagine molto più simile al dipinto originale.” Giuseppina Terrasi, , giornalista e poetessa, che in questa occasione ha prestato il volto per la realizzazione delle opere – dal canto suo, spiega come queste “Introspezioni di tela”, rappresentino una modalità di osservazione del sé rapportandosi con l’ arte in senso lato- –prescindendo dalla fruizione estetica e vuol essere un’ esaltazione della profondità dell’ essere umano, attraverso la narrazione fornita dall’ arte per sviscerare tutto ciò che può portarci in direzione dell’ unicità propria dell’ essere umano.” Liliana Arrigo, come abbiamo detto, ideatrice della mostra, aggiunge e precisa alcuni aspetti tecnici del progetto che “ nasce dal desiderio di creare un punto di contatto tra pittura ed arte fotografica che faccia convergere l’ attualità, con le sue tecniche all’ avanguardia con le opere che hanno segnato la storia dell’ arte e non. Omaggiare i pittori e le pittrici, inoltre, è anche un modo per parlare delle loro vite intense ed estremamente particolari per soffermarci sul loro percorso; ne è un esempio Frida Kahlo che
nonostante la sua sofferenza fisica è riuscita a trasformare la sofferenza in creatività e bellezza.”










