Un percorso di dialogo per la costruzione dei diritti
Un ascolto e un dialogo coraggioso in cui le esperienze e le istanze delle persone che troppo spesso restano ai margini hanno trovato voce e visibilità. In una tre giorni di incontri intensi, “VOCI – dialoghi sui diritti”, ha trasformato il confronto in un potente strumento di consapevolezza e impegno, capace di tradurre le parole in azioni concrete per un futuro più giusto e inclusivo. Dalle storie di chi lotta quotidianamente per diritti fondamentali, fino alle politiche locali orientate all’innovazione sociale, si è sviluppato insieme un percorso che ha saputo intrecciare esperienze sul campo e riflessioni critiche, restituendo al dialogo il significato profondo di democrazia partecipata. Ieri la terza ultima giornata con in apertura la sessione dedicata alle donne, tema centrale di una riflessione che ha messo in luce la violenza di genere e quelle dinamiche di potere radicate nel patriarcato che continuino a minare la libertà e la dignità delle donne. Moderata da Veronica Barbarino, la sessione ha visto intervenire Francesca Failla (IntegrOrienta), Lisa Iudice (Casa delle Donne), Gianna Miceli (Consulta Femminile) ed Elena Frasca (Comitato Pari Opportunità dell’Ordine Forense di Ragusa) pronte ad illustrare le molteplici forme di discriminazione e le difficoltà nel conciliare la vita personale e professionale. Il contributo della prof.ssa Carmen Leccardi, docente emerita di Sociologia della Cultura presso l’Università Milano-Bicocca, ha offerto una visione incisiva: “Parlare di violenza maschile sulle donne vuol dire riconoscere una realtà in cui il controllo si maschera da amore. È un’eredità del patriarcato, capace di riproporsi in nuove forme, che non permette a nessuna donna di sentirsi veramente al sicuro finché non si cambierà radicalmente questa cultura”. Nel pomeriggio, il percorso di “VOCI” ha raggiunto la meta finale con “Voci della Città”, una sessione dedicata al confronto tra amministratori e amministratrici di vari Comuni italiani, che hanno discusso di buone pratiche, sfide e proposte per creare comunità più inclusive. In presenza e da remoto, si sono confrontati i rappresentanti dei Comuni di Messina (Liana Cannata), Perugia (Costanza Spera), Ragusa (Elvira Adamo) e Torino (Jacopo Rosatelli). Durante questa fase finale, il dialogo ha abbracciato temi che spaziano dall’inclusione sociale alle politiche abitative, per poi tradursi in una visione condivisa sul ruolo delle istituzioni nel dare concretamente voce al cambiamento. Anche le sessioni dei giorni precedenti, dedicate ai diritti delle persone migranti e al mondo della comunità LGBTQAI+, hanno arricchito il ciclo di ascolto, dimostrando come il dialogo rappresenti un tassello essenziale della trasformazione sociale. In conclusione della tre giorni l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Ragusa, Elvira Adamo, ha lanciato uno sguardo proiettato verso il futuro: “Questa prima fase di confronto e ascolto è stata fondamentale per raccogliere le esigenze reali del territorio. Da qui, vogliamo rinnovare VOCI già il prossimo anno in una chiave ancora più inclusiva e innovativa, affinché ogni voce possa contribuire al cambiamento concreto delle nostre comunità”. Un chiaro impegno a proseguire il dialogo e trasformarlo in politiche concrete. Durante l’evento, promosso dal Comune di Ragusa – Assessorato alle Pari Opportunità, in collaborazione con la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia e con il contributo dell’UNAR, sono state illustrate le fasi principali del progetto Lambda portato avanti contro ogni forma di discriminazione. ( Michele Barbagallo)


