Dom. Apr 20th, 2025

Grande attenzione del FAI sulla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento.

Lo ha manifestato l’intervento di Marco Magnifico, presidente nazionale del FAI, alla conferenza stampa dell’11 marzo per presentare le iniziative del FAI. La Lucchesiana è una delle due Istituzioni di cui parla Magnifico e alla quale dedica grande attenzione con  un  messaggio promozionale in video  del FAI nazionale. Un eccellente tributo con  immagini della Lucchesiana. che fa parte della   carrellata dei beni aperti al pubblico.. Di solito su 750 beni culturali ogni anno ne segnalano una decina per la stampa nazionale e internazionale. La Lucchesiana entra nel ristretto numero dei beni simbolo dell’edizione speciale di queste giornate FAI. Nel suo discorso il presidente del FAI Marco Magnifico così si è espresso : “Quest’anno di fianco a riaperture solenni e fastose come Palazzo Farnese a Roma, Palazzo Clerici a Milano o Palazzo Labia a Venezia (di nuovo grazie alla RAI che lo possiede e che ci auguriamo se lo tenga stretto) mi sono particolarmente cari due monumenti aperti in Giornate FAI di Primavera, nati per la diffusione dell’istruzione e dell’educazione: l’Asilo Sant’Elia di Como, tra i massimi e capitali capolavori razionalisti di Giuseppe Terragni, chiuso ormai da anni e in attesa di una resurrezione che gli consenta di riprendere il suo posto tra le istituzioni educative di Como, e la favolosa quanto poco conosciuta Biblioteca Lucchesiana di Agrigento. Esempio preclaro di mecenatismo illuminista essa fu voluta dal Vescovo Andrea Lucchesi Palli che la donò nel 1765 alla cittadinanza agrigentina (si badi! alla cittadinanza e non alla curia né al comune, come è enunciato a chiare lettere nel suo testamento) accompagnandola con indicazioni di una inflessibile seppur accogliente severità. Dice, tra l’altro, una solenne lapide ispirata dallo stesso donatore: “Il conte Andrea Lucchesi Palli rende di uso pubblico la propria biblioteca (…). L’analfabeta, il chiacchierone, lo scansafatiche, il vagabondo se ne tengano alla larga (…). Non pagare nulla ma vattene più ricco e ritorna più spesso”. La Biblioteca come indispensabile strumento di crescita per l’uomo civile soprattutto quando debba ricoprire un ruolo pubblico come, in questo caso, quello di vescovo di una grande città. Ho già fatto privatamente i complimenti al Ministro per la sua rinnovata e decisa attenzione alle Biblioteche; glieli rifaccio, ora, pubblicamente e con entusiasmo e vigore. Un grande segnale Signor Ministro!

L’esempio e la lezione di Lucchesi Palli mi introducono al secondo motivo che rende speciali le Giornate FAI di Primavera di quest’anno, caricandole di un significato e di una missione che vanno ben oltre quelli tradizionali. La recente e assai inquietante cronaca politica mondiale sembra affidare di nuovo e con vigore all’Europa e a noi tutti uomini europei una rinnovata, decisa e oserei dire militante consapevolezza della centralità di una cultura e di un sapere in senso lato che affondano nella millenaria, nobile storia del vecchio continente e che ci appaiono sempre più essenziali e cruciali per garantire quei principi di giustizia, equità e fratellanza alla base di una sana democrazia e di una felice convivenza tra i popoli. Il ruolo di garante e di custode di questo stile e di questi principi sembra dunque ora tornare sempre più nelle mani della vecchia, un poco affaticata e forse viziata Europa, e noi italiani, come eredi e custodi del patrimonio di sapere, di arte e di storia più spettacolare del mondo occidentale, dobbiamo aver ben chiaro il nostro compito in questo senso; vorrei dire: il nostro compito di leader in questo senso!

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